Allacciate le cinture, girate la chiave e inserite la marcia; la Route 66 vi aspetta!
Siete pronti per partire, immergervi in un mondo che sembra essersi fermato ai drive-in, ai fast-food in stile Happy Days, a insegne luminose, motel, auto, pompe di benzina vintage e bizzarre creazioni?
Con l’intento di sognare e organizzare un’avventura speciale seguitemi in un viaggio indietro nel tempo lungo la Historic Route 66, essa stessa l’attrazione vera e propria, dove i siti in cui fermarsi sono molteplici e diversi, alcuni noti, altri un po’ meno ma ognuno comunque con il proprio carico di peculiarità.
Si può scegliere di andare alla caccia di quanto più storico possibile ma anche di unire attrazioni, luoghi di interesse che si sono aggiunti nel tempo lungo il percorso, nelle vicinanze o a distanze ragionevoli senza dimenticare le meraviglie naturali da sempre presenti.
Ognuno può personalizzare il suo viaggio lungo la Historic Route 66 e viverlo al meglio.

Route 66: Introduzione
Questa strada, highway ufficiale da novembre 1926 a giugno 1985, collega Chicago, Illinois e Santa Monica, California.
Il percorso ha subito variazioni, aggiunte e tagli nei suoi 59 anni di “vita attiva” arrivando fino a 2.448 miglia (3.940 km). Quella che era l’arteria di fondamentale importanza verso l’ovest, dopo anni di abbandono ha ripreso lentamente vita ed ora è una testimonianza storica apprezzata a livello nazionale e internazionale.
Percorrere l’intera Route 66 significa attraversare scenari completamente diversi fra loro che spaziano da città, paesi e villaggi a territori pianeggianti, desertici, costieri e in altura.
Ai tempi in cui la Route 66 era in auge, le località di passaggio hanno avuto una rapida crescita economica grazie al flusso continuo di gente; alcune sono sopravvissute, altre si sono ridimensionate ed alcune sono vere e proprie ghost town.

La mappa proviene dal sito https://www.route66roadtrip.com/route-66-maps.htm
Storia della Route 66
- La nascita della Route 66 avvenne grazie al boom automobilistico agli inizi degli anni ’20 e alla conseguente necessità di ampliare e migliorare i collegamenti stradali. Gli imprenditori Avery Cyrus di Tulsa, Oklahoma, e John Woodruff di Springfield, Missouri, sono stati i principali promotori del collegamento fra Chicago a Los Angeles.
- Durante la seconda guerra mondiale il dipartimento di guerra ha utilizzato questa autostrada per rapidi spostamenti dei mezzi e successivamente per promuovere la difesa nazionale in tempi di pace.
- Gli anni ’50 sono stati un periodo florido per la Route 66. Dopo la guerra e la crisi economica gli americani vivevano un periodo di ottimismo, per i viaggiatori la gioia era non tanto la destinazione, ma piuttosto il piacere del viaggio in sé stesso. Grazie al movimento di tantissime persone gli affari crebbero favorendo così l’apertura di negozi, alberghi, ristoranti e distributori di benzina. Proprio in questo momento è nato il concetto di fast food.
- Entro gli anni ’70, moltissimi segmenti dell’originale Route 66 vennero deviati in favore di moderne autostrade a quattro corsie.
- Il declino divenne più evidente a causa del deterioramento del manto stradale dovuto ai carichi pesanti e ad improvvisati lavori di riparazione. Non solo, il presidente americano Dwight Eisenhower era convinto che la nazione avesse bisogno di un sistema di autostrade a più corsie in modo da poter offrire maggior velocità e sicurezza, non di una strada stretta e datata. Nel giugno 1985 la Route 66 viene così cancellata dall’elenco delle highway.
- Col passare degli anni, alcune organizzazioni locali e governative iniziarono a capire l’importanza economica, sociale e storica di questa arteria così la Route 66 mosse i primi passi verso una seconda vita. A partire dal 1987, sulla scia dell’Historic Route 66 Association of Arizona, altri gruppi si formarono per preservare, proteggere e promuovere questa strada così simbolica. Molti edifici e monumenti vennero inseriti nel registro nazionale dei siti storici. Vennero creati nuovi cartelli stradali e in alcuni punti è stata dichiarata byway (un tipo di strada secondaria scenica), nazionale o statale.
- Nel 1990 la legge 101-400 emessa dal Congresso ha riconosciuto la Route 66 come “simbolo storico della cultura di viaggio del popolo americano e di ricerca per ottenere una vita migliore”. Successivamente, il National Trust for Historic Preservation ha inserito questo pezzo di storia fra i tesori da preservare e la legge 106-45 del 1999 ha autorizzato la manutenzione, l’assistenza e risorse finanziarie da investire sulla Route 66.
Periodo migliore per attraversare la Route 66
Se si decide di percorrere tutta la strada all’interno di un unico viaggio si incontreranno vari climi. In linea generale un buon momento per potrebbe essere dalla primavera all’inizio dell’estate oppure in settembre e ottobre perché non è troppo caldo o freddo, non dovrebbe nevicare, non c’è troppo affollamento e il costo degli alloggi è contenuto.
Se scegliete invece di percorrerne un tratto, ecco un suggerimento da tenere in considerazione. Anche nelle zone più elevate è raro che la neve cada prima di ottobre e si protragga oltre aprile. Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma e Texas sono più piovosi in primavera, New Mexico, Arizona sono ideali in maggio e ottobre.
In generale le zone toccate dalla Route 66 in New Mexico, Arizona e California non sono soggette ad abbondanti piogge.
Caratteristiche della strada
Circa l’85% del percorso è in buone condizioni e si guida senza grossi problemi.
In minor parte sono presenti buche e dissestamenti, mancano le banchine, il tutto a dimostrare la sua non più giovane età e gli anni di abbandono. Ma ci sono certi percorsi, ad esempio da Kingman a Oatman, in Arizona, dove le curve a gomito e l’assenza di guardrail porta a luoghi che valgono l’impegno nella guida.
Qualunque sia lo stato della Route66, critico o due comode corsie, siamo qui per scoprire i suoi tanti volti.
Enjoy the ride!
Curiosità sulla Route 66
Attraversa 8 stati e 3 fusi orari.
È soprannominata The Mother Road e America’s Main Street.
È denominata anche Will Rogers Highway, in quanto Mr.Rogers, a fine 1800, dopo aver percorso da bambino questa strada con la sua famiglia, ha avuto successivamente un ruolo importante nel pubblicizzarla attraverso il suo giornale. A Clearmore in Oklahoma è presente il Will Rogers Memorial Museum.
La Route 66 attraversa solo tre paesi del Kansas per 21 km aggiudicandosi così il primato per lo stato con il segmento minore.
Flagstaff, in Arizona, con i suoi 2.100 metri di altitudine, è il punto più alto attraversato dalla Route 66.
Williams, Arizona, è stata l’ultima città in cui la Route 66 è stata bypassata dalla I-40.
A Raymond, Illinois, dagli anni ’50 è presente la statua della Madonna chiamata Our Lady of the Highway che protegge i viaggiatori lungo la Route 66.
Il marchio di benzina fondato dai fratelli Phillips risale al 1927 quando l’attività fu avviata con il primo benzinaio a Wichita in Kansas. Data la vicinanza alla Route 66 la compagnia ha voluto che il logo diventasse “Phillips 66”.
La canzone “Route 66” di Nat King Cole cita le seguenti località lungo il percorso: Chicago, St.Louis, Joplin, Oklahoma City, Amarillo, Gallup, Flagstaff, Kingman, Barstow, San Bernardino e Los Angeles.
Un’altra nota canzone intitolata “Get your kicks on Route 66” è un brano popolare blues del 1946, opera del compositore americano Bobby Troup. Altre versioni sono state proposte da Nat King Cole Trio, Bing Crosby con le sorelle Andrews, Chuck Berry, Rolling Stones e Depeche Mode.
La serie televisiva Route 66 è andata in onda sul canale americano CBS dal 1960 al 1964 e pare che fosse ispirata al libro di Jack Kerouac intitolato “Sulla Strada”. La trama narra le vicende di due giovani uomini che attraversano gli Stati Uniti a bordo di una Chevrolet Corvette decapottabile.
Il libro “Furore”, scritto da John Steinbeck e vincitore del premio Pulitzer nel 1940, è ambientato durante la grande depressione americana e racconta la storia di una povera famiglia dell’Oklahoma che si mette in viaggio verso ovest lungo la Route 66. Il libro Furore ha ispirato l’omonimo film diretto da John Ford che in parte è stato girato nel villaggio fantasma di Glenrio, Texas, sulla linea di confine con il New Mexico ed anche brevemente a Santa Rosa in New Mexico.
Il cartone animato “Cars” del 2006, prodotto dalla Pixar e distribuito dalla Disney, vede protagoniste alcune auto parlanti come Saetta McQueen. È ambientato principalmente a Radiator Springs, una cittadina immaginaria ispirata ad alcune location lungo la Route 66 (ad esempio: Galena e Riverton in Kansas, Stroud in Oklahoma, Shamrock, Adrian in Texas, Winslow e Seligman in Arizona).
Si dice che il paese immaginario di Hill Valley presente nel film “Ritorno al Futuro” abbia preso spunto da Carthage in Missouri, lungo la Route 66.
Il film western “Per qualche dollaro in più” è stato ambientato a Tucumcari in New Mexico.
Le scene iniziali che raffigurano le conseguenze catastrofiche nel film “Tornado” sono state girate ad Adrian, Texas.
La prigione di Joliet, Illinois, è presente nelle scene d’apertura del film “The Blues Brothers”.
Si dice che nel 1933 Bonnie e Clyde si fossero nascosti in un appartamento a Joplin in Missouri.
La Route 66 a West Hollywood è ora il Santa Monica Boulevard noto anche per i festeggiamenti del più grande carnevale di Halloween degli Stati Uniti.
In alcuni punti della Route e non solo è possibile trovare dei Diner; uno tipo di ristorante. Ma quali caratteristiche deve avere per essere considerato tale? Ecco alcune informazioni. E’ un piccolo ristorante dall’atmosfera informale con un menu dai prezzi accessibili che propone piatti della cucina americana come ad esempio, patatine fritte, burger, polpettone, omelette, torte, pancake, waffle….ricorda un po’ il buon cibo classico fatto in casa dalle madri e dalle nonne unito ad uno spirito giovanile e fast food. Solitamente i clienti sono serviti in divanetti con un tavolino o al bancone. L’esterno è spesso composto da strati di rivestimento in acciaio inossidabile. L’interno presenta caratteristiche di arredamento vintage e retrò come jukebox, il pavimento bicolore a scacchiera, diversi cartelli ed oggetti vari alle pareti.
Itinerario della Route 66
ILLINOIS
Chicago
E’ la città più popolosa del suo stato, del midwest e terza a livello nazionale. Chi viene in questa metropoli sulle sponde del lago Michigan può essere curioso di scattare semplicemente una foto al cartello d’inizio della Route 66 o può invece cominciare un’avventura parziale o integrale lungo la Mother Road.
La Route 66 inizia davanti al Grant Park, nel downtown, vicino al lago e il cartello con la scritta “Historic Illinois US 66 Route Begin” è all’angolo di Adams Street e Michigan Avenue, di fronte all’Art Institute.
Il parco è una grande area verde; all’interno si trova la Buckingham Fountain, una delle più grandi fontane d’America, dove spicca la scultura con quattro cavalli marini (che rappresentano gli stati intorno al Lake Michigan) e poi c’è l’area verde del Millenium Park con un’insolita scultura in acciaio, il Cloud Gate soprannominato “The Bean”, un enorme fagiolo su cui si specchiano i grattacieli tutt’intorno. Al Douglas Park’s Maintenance Building un murales creato da studenti celebra dettagliatamente la storia della Route 66 e il suo legame con Chicago e il parco.
Alcune icone legate alla Route 66 in città sono: il ristorante Lou Mitchell’s che serve colazione e pranzo 7 giorni su 7 dal 1923 orgogliosamente nel tratto iniziale della Route 66, Lulu’s Hot Dogs in Leavitt Street, un ristorante a condizione familiare operativo dal 1968, l’Ohio House Motel nel downtown operativo dal 1960 a 10 minuti d’auto dalla Willis Tower e l’edificio ora inattivo del Castle Car Wash in Ogden Avenue, costruito nel 1925, un tempo era il nascondiglio del gangster Al Capone.
Qualche nota per chi vuole approfondire la conoscenza della “windy city”. Il cuore della città è Michigan Avenue, viale commerciale, culturale, finanziario e culinario di Chicago che nella sua parte nord termina nei pressi del Lake Michigan. Una sezione di quest’arteria è soprannominata Magnificent Mile, grazie al suo look raffinato. Il grattacielo più famoso, anche per l’osservatorio panoramico, è Willis Tower (ex Sears Tower), secondo edificio più alto dell’emisfero occidentale. Il più grande polmone verde in città è Lincoln Park che comprende anche uno zoo e un giardino botanico. Chicago offre varie proposte culturali che spaziano fra musei d’arte, dello sport, il planetario e l’acquario. Un altro luogo molto frequentato è il Navy Pier, un complesso con negozi di vario genere, ristoranti e attrazioni.
Plainfield
AlMidwest Hot Rods, presso un’officina meccanica specializzata, le auto d’epoca restaurate sono una vera e propria attrazione; chiunque lo desidera può visitare lo spazio interno ed ammirare i modelli in lavorazione o appena personalizzati. In maggio ha luogo l’evento Midwest Hot Rods Open House durante il quale è possibile vedere modelli di automobili di varie epoche.
Joliet
In un edificio storico il Joliet Area Historical Museum racconta di quando la cittadina era un punto di sosta lungo la Mother Road e il Welcome Center completa la visita con la mostra permanente denominata The Route 66 Esperience.
Al Route 66 Park un cartello indica la Mother Road e poi si potrebbe gustare il gelato da Rich & Creamy Ice Cream Shop dove la scultura dei Blues Brothers troneggia sul tetto con lo sfondo di un gigantesco cono gelato, un invito vero e proprio ad entrare.
Presso la carrozzeria Dick’s Towing ci si ferma ad ammirare e fotografare, le auto vintage ……… anche quelle in cima all’edificio!
La pista automobilistica del paese è stata battezzata Route 66 Raceway e non poteva essere diversamente.
Lungo il tragitto, che sia per rifocillarsi o sgranchire le gambe, fermatevi al caratteristico Cracker Barrel Old Country Store, una diffusa catena di negozi con annesso ristorante. Le sedie a dondolo in legno sotto il portico invitano ad una rilassante sosta.
Wilmington
Il simbolo cittadino è il Gemini Giant (un muffler man, cioè una scultura dalla forma slanciata e dall’interno vuoto). E’ un’opera in fibra di vetro di circa 9 metri che riproduce un’astronauta, vicino al diner Launching Pad recentemente ristrutturato e riportato al suo aspetto originale. All’interno del diner si trovano un piccolo museo, un Welcome Center e un gift shop.
L’insolita forma ottagonale della Octagon House, dimora risalente al 1867, è un’altra particolarità cittadina.
Dwight
Il punto d’interesse è lastazione di servizio Ambler’s Texaco considerata l’esercizio commerciale che è stato maggiormente in attività lungo la Route 66 nella sua categoria. Ha subito vari lavori di restauro dal 2005 al 2007 ed ora ha riaperto come Route 66 Visitor’s Center.
Lungo la West Main Street la First National Bank of Dwight è una delle tre banche progettate da Frank Lloyd Wright.
Da Station 343, con l’arredamento che ricorda la stazione dei pompieri, (non manca neppure la loro autopompa), si possono gustare a cena, dal mercoledì alla domenica, piatti di pasta, carne, pese e panini. L’intento dei proprietari è di avere un ambiente amichevole, in cui socializzare in un’atmosfera invitante e al tempo stesso onorare i vigili del fuoco, ma anche poliziotti e paramedici che persero la vita l’11 settembre 2001 e celebrare tutti coloro che prestano questi servizi. Pete, uno dei proprietari, è stato un pompiere per 8 anni.
Odell
Grazie alla volontà degli abitanti la stazione di servizio Standard Oil, che ora funge da Welcome Center, non è stata demolita e, successivamente, con l’interessamento di enti e della cittadinanza l’edificio è stato riportato all’antico aspetto dopo essere anche stato usato come carrozzeria negli anni ’70 quando la pompa di benzina era chiusa. Accanto alla pompa c‘è una casa dove nel cortile si trovano delle pompe di benzina vintage.
In paese sono presenti edifici risalenti al 19° secolo.
Pontiac
Si potrebbe affermare che è una città dei murali con più di 20 esemplari che rappresentano eventi, luoghi e persone legati alla storia della città, questo soprannome era d’obbligo.
Il Route 66 Hall of Fame è ricco di oggetti e memorabilia legati alla Route 66.
Il Pontiac Oakland Museum conserva e dà la giusta visibilità alle automobili Pontiac e Oakland e alla loro accessoristica. L’esposizione delle macchine nel museo viene periodicamente aggiornata, per questo motivo il museo è più che mai interessante.
Il Three Roses B&B è un alloggio in stile vittoriano dotato di comfort moderni come wi-fi gratuito e parcheggio. Le quattro camere sono arredate in modo diverso ed una è ispirata alla Route 66.
Normal
La sua stazione di servizio non è come tutte le altre, Sprague’s Super Service è in stile Tudor e si sviluppa su due piani, davvero particolare.
Settima città più grande dell’Illinois ospita il Children’s Discovery Museum, il Planetario (presso l’Illinois State University) e il Normal Theater in stile art decò risalente al 1937 che, all’epoca, poteva vantarsi di essere uno dei primi teatri ad avere il sonoro.
Atlanta
All’Atlanta Museum è possibile apprendere la storia cittadina, approfondire la conoscenza del presidente Abraham Lincoln e si fa un tuffo al tempo della Route 66.
Nel downtown svettadal 1934 un muffler man, un’opera alta quasi 6 metri e raffigura un uomo che tiene in mano un hot-dog gigante vicino al Palm’s Grill Cafè allestito com’era ai tempi d’oro della Route 66.
Lincoln
Questa cittadina è stata battezzata in onore del 16° presidente americano.
Dal 1926 al 1978 il paese era attraversato dalla Route 66.
Gli appassionati del vecchio west trovano Railsplitter, il carro da carovana coperto più grande del mondo (guinness dei primati) con il presidente Lincoln alla guida.
In città l’Abraham Lincoln Watermelon Monument è una scultura in metallo a forma di fetta d’anguria che ha una storia alquanto strana: nel 1853 il presidente Lincoln battezzò con il succo di un cocomero i primi lotti edificabili della città.
Presso l’Heritage In Flight Museum sono esposti aeroplani della prima e seconda guerra mondiale.
Springfield
E’ la capitale dell’Illinois con un carattere comunque rurale e con la presenza di molti siti legati al presidente Abraham Lincoln ma chi cerca le testimonianze della Route 66 fa tappa al doppio schermo del Twin Drive-In e poi al Cozy Dog Drive-In per assaggiare, a quanto dicono, l’originale Hot Dog on a Stick, impanato e fritto servito su uno spiedino. E nel parcheggio di Tire and Auto Service non si può mancare di notare il Lauterbach muffler man che riproduce un gigantesco uomo con la bandiera americana.
Qualche appunto per chi vuole approfondire la conoscenza di Springfield. Il simbolo di ogni capitale americana è lo State Capitol; qui è in stile neo rinascimentale, con cupola in zinco, raffigurazioni interne della storia dell’Illinois e finestre decorate. Lungo il Central Springfield Historic District s’incontrano vari edifici commerciali costruiti fra il 1860 e la metà del 19° secolo nonché l’Old State Capitol. Frank Lloyd Wright ha espresso la sua creatività nella costruzione della residenza privata Dana-Thomas House.
Il Route 66 Hotel and Conference Center, aperto negli anni’50, presenta nella sua struttura tocchi che ricordano la Route 66 come ad esempio il suo simbolo nel fondo della piscina. E’ presente un “mini museo” dove sono esposti veicoli, cartelli ed oggetti legati alla Route 66.
Il Charlie Parker’s Diner, che serve i suoi clienti a colazione e pranzo, ha avuto l’onore di andare in onda durante il programma Diners, Drive Ins & Dives (in Italia: a tavola con Guy) di Guy Fieri. Nel locale si notano le pareti decorate con differenti oggetti.
Litchfield
Il Litchfield Museum & Route 66 Welcome Center racconta la storia locale e della Mother Road.
Con le sue auto vintage parcheggiate davanti all’ingresso, l’Ariston Cafè, in attività dal 1924 è inserito nel registro dei luoghi storici.
Lo Sky View Theater Drive-in è operativo dal 1950. Nell’area espositiva di fronte alla proprietà viene raccontata la storia di questo sito lungo la Route 66 e sono esposti oggetti appartenenti ai proprietari.
Mt. Olive
In questo piccolo paese dal carattere rurale gli amanti della Route 66 trovano Soulsby’s Shell Service Station, un’icona degli anni ’50 che sopravvive grazie all’opera dei volontari che hanno restaurato fedelmente l’esterno e, in attesa dei fondi, stanno organizzando il restauro degli interni per trasformarla in un museo. Un vero gesto di affetto verso la Mother Road.
Staunton
Presso l’Henry’s Rabbit Ranch si respira l’atmosfera della Route 66 attraverso memorabilia, oggetti da collezione e regalo. Qui si trova anche una replica di una vecchia stazione di benzina.
Mitchell
Il Luna Cafè, risalente al 1924, si riconosce per la sua insegna che rappresenta un bicchiere di Martini. Questo locale racconta ancora di quando Al Capone e la sua banda si nascondevano per sfuggire alla giustizia. Una nota gossip: si dice che nel seminterrato si giocasse d’azzardo e che quando la ciliegia del bicchiere era illuminata ci fossero ragazze disponibili ad intrattenere gli ospiti.
Lo storico Chain of Rocks Bridge che attraversava per 213 metri il fiume Mississippi si può attraversare con una bella passeggiata a piedi o in bicicletta. Costruito nel 1929, ha fatto parte della Route 66 dal 1936 al 1968.
Collinsville
Con una brevissima deviazione sulla Rt.159, la più grande bottiglia di ketchup del mondo alta quasi 52 metri torreggia letteralmente al bordo della strada.
La Willoughby Heritage Farm è un parco con sentieri che ricrea una fattoria degli anni’50 fra trattori, animali della campagna ed eventi speciali. Il parco include 12 acri di terreno da dove si possono vedere le praterie che circondano il paese.
MISSOURI
St. Louis
Al di là del confine si entra a St.Louis, seconda maggiore città dello stato ma al primo posto come area metropolitana. Molti segmenti di Route 66 da tempo hanno assunto altre denominazioni stradali e fra i tanti vale la pena andare in Chippewa Street (ex Route 66) dove si trova l’affollata gelateria Ted Drews. Provate la versione di gelato chiamata “concrete” (cemento), spessa e deliziosa che non cade neppure se viene capovolta. La bella insegna restaurata del Crestwood Bowl in Watson Road invita a giocare a bowling e a mangiare nella zona ristorante. Nelle vicinanze segnalo Rally’s sulla Chouteau Avenue che propone cibo fast food con modalità Drive-In in un edificio appariscente dai colori rosso, bianco e nero e dalle pareti a scacchiera. E’ possibile mangiare nei tavoli esterni accanto al locale. Davvero carino.
Qualche nota per chi vuole approfondire la conoscenza di St. Louis. Nel 1904 la città ha ospitato i giochi olimpici e l’esposizione universale. Il simbolo cittadino è lo slanciato Gateway Arch affacciato al fiume Mississippi. Il cuore verde della città è il grande Forest Park che ospita gratuitamente lo zoo, l’Art Museum, il Science Center e l’History Museum. La grande Cathedral Basilica ha splendide decorazioni in mosaico. Segnalo anche il Cherokee Lemp Historic District dove spiccano edifici in mattoni rossi, il quartiere di Lafayette Square con le sue graziose dimore molte delle quali in stile vittoriano, il giardino botanico, l’acquario in Union Station, la vecchia stazione ferroviaria, vicino alla bella City Hall ispirata a quella di Parigi e il Museum of Transportation dove è presente una grande collezione di mezzi di trasporti (pare la più grande del mondo). Nel quartiere di Delmar Loop, il Delmar Boulevard è una lunga strada dal sapore retrò con caffetterie, ristoranti e locali. Qui segnalo il locale Fitz’s per buon cibo accompagnato da numerose versioni di root beer.
Il Lodge at Grant’s Trail è un albergo dal piacevole stile montano con un tocco elegante e camere arredate in diversi stili, ad esempio quelle ammobiliate con un accento storico, quelle con un tocco un po’ più rustico fino a quelle ispirate al Natale e al fiume Mississippi.
Eureka
Ad una trentina di minuti da St. Louis il Visitor Center del “Route 66 State Park” (area naturale con molte specie di uccelli, sentieri ed aree pic-nic) è l’edificio che un tempo ospitava il Bridgehead Inn, dove sono esposti memorabilia e pannelli riguardanti la “Mother Road”. Il parco si trovava lungo il percorso originale della Route 66.
Wildwood
In questa cittadina che si è sviluppata lungo un segmento originale della Route 66 dal 1926-1932, il Big Chief Roadhouse Historic Site (ora manchester Rd.), con il suo ristorante in stile old west è una buona opzione per una sosta dal 1929. La sua lunga storia alle spalle comincia quando il locale era un hotel molto frequentato da viaggiatori intercontinentali e anche da personaggi famosi (come il campione di baseball Babe Ruth) o comunque noti (Al Capone) che si trovavano lungo la Route 66. La sua popolarità si era ampliata anche in virtù dei prelibati piatti proposti agli ospiti. Le vicessitudini della Route 66 non hanno impedito ai gestori di continuare l’attività e di essere una degna sosta lungo il percorso storico della Route 66.
Pacific
Lungo il percorso, sul business loop 44, il Red Cedar Inn Historic Site appare con le sue pareti in mattoni rossi. Si sta pensando ad una prossima funzione di utilità pubblica. Era un ristorante strategico lungo la Mother Road e il suo stile rustico sia all’interno che all’esterno riflette il tempo dei pionieri. Data la sua posizione lungo la Route 66 e la vicinanza a St. Louis ha ospitato celebrità fra cui alcuni giocatori dell’NBL dei Cardinals.
Fanning
Ai piedi delle Ozark Mountans l’attrazione principale in paese è la Rocking Chair, enorme sedia a dondolo alta quasi 13 metri. Sulla sedia è dichiarato che si tratta dell’esemplare più alto al mondo nel suo genere anche se qualcuno la classifica al secondo posto, ma poco importa perchè questo non toglie nulla alla sua peculiarità e al suo impatto visivo.
Stanton
E’ uno dei punti di accesso alle Meramec Caverns con gli spettacolari interni da scoprire, un tempo probabili nascondigli di fuorilegge. Sono le grotte più visitate del Missouri ed una delle attrazioni pricipali lungo la Route 66 dal 1933.
Chi visita il Jesse James Wax Museum probabilmente esce ponendosi una domanda per la quale non c’è risposta: Jesse è stato assassinato nel 1882 oppure è riuscito a fuggire e a continuare a vivere per molti anni ancora? Pare che chi studia la storia di questo fuorilegge e della sua banda abbia motivo di dubitare su come sono stati narrati i fatti. Mentre si cerca una risposta si visionano all’interno fotografie, sagome di cera, oggetti appartenuti a lui e alla sua banda e la preziosa collezione di armi da fuoco.
Cuba
La cittadina è rinomata per i suoi grandi e vivaci murales lungo la Route 66. Mentre si è in città, poco distante dal Visitor Center, è ancora in attibità il 19-Drive In, una realtà da preservare.
Il Crowford County Historical Society and Museum racconta la storia della Route 66 e degli indiani Osage. Si possono visitare una cucina del 1859 e una scuola, mentre fra gli oggetti esposti spiccano vestiti vintage e accessori militari.
Il grazioso Wagon Wheel Motel, Café and Station è stato completamente restaurato con un’estrema attenzione nel rimanere fedele all’originale in stile Tudor e continua ad essere orgogliosamente il più datato motel operativo lungo la Route 66. Dopo qualche cura porta molto bene i suoi 80 anni! Presso questa struttura ricettiva è possibile recarsi al Connie’s Shoppe che vende oggettistica di vario genere fra cui articoli legati alla Route 66, Harley Davidson e western.
Specializzato in piatti a base di carne affumicata, Hick Bar-B-Que è una steakhouse dall’atmosfera rustica con decorazioni in stile western.
Rolla
Siamo nelle Ozark Mountains e qui la Mark Twain National Forest prende il nome dall’omonimo scrittore. Nel downtown si respira l’area legata all’epoca della Route 66 e dello sviluppo della ferrovia.
Il Totem Pole Antiques Store è un’icona della Mother Road dove trovare souvenir della Route 66 e un’infinità di oggetti antichi.
Presso la Missouri University of Science and Technology, vicino alla Route 66, c’è una replica in scala 1:2 di Stonehenge.
Lebanon
Anche questa cittadina è immersa nelle sceniche Ozark Mountains nel centro-sud del Missouri.
Presso la Lebanon-Laclede County Library non ci sono solo libri, riviste e video. Il Route 66 Museum espone automobili antiche e ci sono un diner ed una stazione di benzina degli anni ’50.
Nel Boswell Park tre murales raffigurano immagini della Mother Road. A giugno in quest’area verde si svolge l’evento Lebanon-Laclede County Route 66 con uno spettacolare car show, una parata cittadina e tanto intrattenimento.
Il Munger Moss Motel, con la sua insegna rosso fiammante e la freccia dorata che invita a svoltare nel parcheggio, è un’icona della città dal 1946. In un’atmosfera familiare e con la presenza di auto vintage esposte nel cortile, un soggiorno piacevole è assicurato. I souvenir della Route 66 sono disponibili presso il Motel Office.
Springfield
È la terza maggiore città del Missouri soprannominata “Queen City of the Ozarks” e “Birthplace of Route 66”. A pochi passi dal centro, il Route 66 Information Visitor Center è un punto importante per l’orientamento dei visitatori. Fra Kearney Street e Glenstone Avenue si trova il cartello che segnala la Route 66 e il Route 66 Car Museum espone auto classiche, inclusa quella utilizzata nel film Furore.
Qualche nota per chi vuole approfondire la conoscenza della città. Lo storico Gillioz Theatre, risalente al 1926 è una bella realtà tuttora operativa che propone differenti tipologie di spettacoli che spaziano da concerti a commedie e da film a musica lirica. E’ ben visibile per l’insegna dai caratteristici colori rosso e giallo. Lo Springfield Historic Museum evidenzia la ricca storia cittadina e Discovery Center è un museo scientifico interattivo. A circa 15 minuti dal centro sono presenti uno zoo e il Wonders of Wildlife Museum & Aquarium. Commercial Street Historic District è una strada con gradevoli edifici vittoriani e neo romanici che ospitano negozi e ristoranti. Fantastic Caverns sono le uniche grotte in America visitabili a bordo di un trenino aperto trainato da una jeep. La temperatura delle caverne è costante a 15°, sono fresche in estate e primavera e tiepide in autunno e inverno.
A 20 minuti da Springfield, sulla Route 66, la cittadina di Strafford offre divertimento per grandi e piccoli al Wild Animal Safari con avvistamento della fauna tramite un tour guidato in autobus o nella propria auto.
Carthage
Quando Carthage ha iniziato a promuovere attivamente al turismo ha puntato sulla Route 66, l’architettura vittoriana e la battaglia svoltasi durante la guerra civile americana con la creazione del Battle of Carthage Civil War Museum.
In paese vengono ben segnalati i segmenti originali della Route 66 e sono ancora presenti parecchi edifici storici.
Nel centro cittadino, tre isolati a sud dalla Mother Road, la County Courthouse ospita all’interno alcuni bei murales che riguardano la Route 66 e alcune caratteristiche della cittadina.
Lungo la Route 66, ora I-44, è ancora attivo il 66 Drive-In Theater.
E’ piacevole visitare questa cittadina in autunno durante lo svolgimento dell’October Maple Leaf Festival per la presenza degli aceri che nei mesi autunnali danno il meglio di sé con il loro colore rosso acceso.
Il Boots Court Motel è un esempio di art decò risalente al 1939 lungo la Route 66, salvato dalla demolizione, tuttora attivo e preservato con la massima attenzione. Pare che qui abbia pernottato anche Clark Gable.
Joplin
Sul margine orientale delle Ozark Mountains la Route 66 ha portato viaggiatori nel cuore di Joplin; la cittadina diventò una fermata popolare lungo quell’arteria tant’è che le attività commerciali lungo Main Street fiorirono rapidamente.
La fiancata di un grande edificio lungo la strada principale, South Main Street, ospita il cosiddetto Route 66 Mural Park con due grandi murales denominati The American Ribbon e Cruising into Joplin. Gli appassionati della Route 66 apprezzano la corvette rossa incastonata nella parete del murale più in basso e la foto è d’obbligo.
Il Joplin History & Mineral Museum racconta della Route 66, delle avventure di Bonnie & Clyde e delle miniere della zona.
Al Cookie Cutter Museum si trovano le più svariate formine per dare diverse “identità” a gustosi biscotti.
Se cercate un punto di ristoro durante il percorso segnalo le seguenti catene: Cracker Barrel con piatti che ricordano “quelli della mamma”, per gli amanti della carne le Stakehouse Outback e Longhorn e per un’atmosfera vintage il fast food Sonic Drive In.
KANSAS
Galena
È la più antica città mineraria del Kansas citata anche nel libro Furore e il Galena Mining & Historical Museum conserva oggetti di storia locale e dell’epoca mineraria.
Lungo North Main Street, un tempo parte della Route 66, Cars on the Route è una stazione di benzina risalente al 1934 che ha vissuto ristrutturazioni e cambi di proprietari. Qui si possono comprare, souvenir, panini, snack, oggetti vintage e per auto. Sono esposti alcuni automezzi che hanno fornito ispirazione per il cartone animato Cars, in particolare il carro attrezzi parcheggiato sul posto è stato fondamentale per il personaggio di Cricchetto.
Per un’atmosfera vintage la catena di fast food Sonic Drive In mantiene la caratteristica vintage di portare il cibo direttamente ai clienti in macchina. Non è il più moderno drive-thru, qui i camerieri muniti di pattini consegnano le ordinazioni direttamente alle auto e una volta ricevuto il cibo si può decidere se mangiare sul posto o portare via il tutto. In alcune location ci sono anche tavoli esterni ed alcuni posti all’interno.
Riverton
Eisler Brothers Country Store è un emporio in cui si trova un po’ di tutto, anche memorabilia della Route 66 lungo la quale è il più antico negozio continuativamente operativo dal 1925.
The Old Riverton B&B, a soli due isolati dalla Route 66, si trova in un edificio dell’800 dove sono stati creati due appartamenti e uno spazio per eventi.
Poco distante da Riverton, lungo una strada di campagna, il Rainbow Bridge è un vecchio ponte ad arco in cemento e a corsia unica, un tempo parte della Route 66. La struttura è l’unica sopravvissuta di questo tipo per tutta la Mother Road. Poco più di tre chilometri ad ovest di Riverton, proprio sul Rainbow Bridge, nell’anno 2000 il musicista Brad Paisley si è esibito con la canzone Get Your Kicks on Route 66 durante il programma “Route 66: Main Street of America” sul canale TLC.
Baxter Springs
Lungo lo Spring River e nelle ultime pendici delle Ozark Mountains sorge Baxter Springs la cui Main Street è parte della Route 66 e vanta edifici storici.
Lungo Military Avenue, la strada principale del paese, segnalo: Il Route 66 Visitor Center è una location ideale per i viaggiatori lungo la storica strada che possono acquistare souvenir, ammirare memorabilia e ottenere preziose informazioni. La struttura, originariamente nata come stazione di benzina ed ora inserita nel registro dei siti storici, è operativa da marzo a novembre. Il Bilke’s Western Museum si riconosce invece per il suo grande murale sul lato esterno dell’edificio raffigurante una mandria di mucche longhorn. Il museo espone oggetti legati al mondo western come selle e speroni ed è stato creato perché Baxter Springs è stata la prima “cowtown” in Kansas. Il Cafè on Route 66 era un tempo la Crowell Bank rapinata ai tempi del bandito Jesse James nel lontano 1876. Fino a pochissimi anni fa è stato un ristorante con annesso bed & breakfast ed ora si sta valutando di riaprirlo. E’ comunque un sito carico di storia. Anche qui ci si può fermare da Sonic Drive In e ricevere il cibo ordinato direttamente in auto da camerieri sui pattini.
A un isolato dalla Route 66 il Baxter Springs Heritage Center & Museum racconta la storia del paese compresi eventi della guerra civile.
OKLAHOMA
Commerce
Il Conoco Hole in the Wall era un tempo una frequentata stazione di servizio. Ora è stata trasformata in un gift shop che cattura lo sguardo per il colore verde brillante sullo sfondo dei mattoni rossi, una vera e propria icona classica, una di quelle cose che si trovano lungo la Mother Road che in questo stato attraversa pochi centri abitati, ma tanti ranch e pascoli.
Di fronte, in pieno stile “Mother Road”, il Dairy King è un invitante piccolo ristorante a conduzione familiare, un cottage bianco e rosso con una grande icona al neon a forma di gelato. Ma basta entrare per lasciarsi conquistare anche dai cookies che in questo punto di ristoro sono personalizzati a forma di Route 66.
Miami
Nello stato che ospita il maggior numero di chilometri di Route 66, la Main Street di Miami è la più lunga di tutte quelle lungo la Mother Road. Qui si trovano alcuni edifici storici come il Coleman Theatre che merita una visita per la bellezza architettonica in una combinazione di stili spanish-colonial mission all’interno e Luigi XV all’esterno. Appartenente al complesso, la Wall of Fame presso il Celebrity Park, dà visibilità a personaggi celebri originari di Miami. Il Route 66 Gift Shop & Visitor Center, accanto al teatro, offre informazioni di viaggio e vende souvenir.
Il restaurato Marathon Oil Gas Station, ora chiuso, è un’altra icona della Mother Road per chi passa da Miami. La parte frontale della stazione di benzina ricorda lo stile neoclassico di un tempio greco.
E poi merita una sosta il Waylan’s Kuku Burger con un simpatico cucù giallo che spunta fuori dalla finestra e l’auto vintage parcheggiata davanti all’ingresso.
In questo stato c’è un altro punto simbolico per gli appassionati della Route 66 inserito nel registro storico, è l’alto marker di granito in color marrone rosato fra Miami ed Afton che celebra la cosiddetta “Ribbon Road”, un tratto in campagna così battezzato in quanto, per motivi econimici la strada era stata asfaltata solo al centro lasciando sterrate le due estremità; questo dava l’idea della trama di un nastro.
Foyil
A pochi passi dalla Route 66, nel paesino di Foyil il Totem Pole Park racchiude undici totem colorati. Alcuni di questi sono molto alti, uno di essi si slancia oltre venti metri. Per realizzarli l’ideatore del parco ha preso spunto da immagini nelle riviste National Geographic.
Catoosa
La simpatica Blue Whale lungo la Route 66 è una struttura alta 24 metri raffigurante una balena. Si trova in un laghetto, un tempo luogo prediletto dai locali e dai turisti per il nuoto. Anche se nel 1990 lo stagno è stato chiuso perché era troppo difficile gestirlo, la balena blu è ancora presente perché del suo restauro si sono amorosamente occupati tanti volontari nel 2002.
I due edifici del D.W. Correll Museum ospitano automobili vintage, datate bottiglie di whiskey, collezioni di rocce e minerali. All’esterno del primo edificio un murale lungo 22 metri raffigura auto storiche rosso fiammante, il simbolo della Route 66 e l’immagine del benefattore del museo; di grande effetto.
Il Catoosa Historical Museum è la replica di una vecchia stazione ferroviaria dove sono presenti molti oggetti artigianali cittadini e memorabilia della ferrovia.
All’interno di un edificio che ricorda una baita il Molly’s Landing è un ottimo posto dove gustare piatti di carne e pesce in ambiente rustico-chic. Il ristorante è aperto solo a cena (16-22) e chiuso la domenica e c’è anche un’area adibita a piccolo general store.
Tulsa
Nella seconda città piùgrandedell’Oklahoma ai piedi delle Ozark Mountains la scultura battezzata “Route 66 Rising” (21 mt. x 9) è un’insolita versione del classico simbolo della “Mother Road”, emerge dalla pavimentazione stradale ed è davvero particolare.
Mentre si è in città si potrebbe fare un salto al Philbrook Museum of Art all’interno di una bella villa dove spiccano opere di Pablo Picasso e dell’americana Georgia O’Keefe. Il divertimento continua fra acquario, zoo, Drive-in, Oklahoma Jazz Hall of Fame, Air and Space Museum & Planetarium e il Woodward Park un’area verde che comprende un giardino botanico, un arboreto e un roseto.
Se cercate un albergo storico lungo la East 11th Street (Route 66), il Campbell Hotel fa al caso vostro. Gli esterni non sono particolarmente attraenti ma gli interni sono invitanti e carichi di eleganza e personalità.
A 10 minuti dal downtown, il Cedar Rock Inn B&B, costruito nel 1890, ha uno stile rustico in pietra e mattoni carico di fascino impreziosito da un giardino lussureggiante. La struttura è dotata di cucina, biblioteca, gift shop, sala e camera da pranzo, e nella parte retrostante un porticato si affaccia al patio.
Aperto a colazione, pranzo e cena il Tally’s Good Food Cafè è un Diner che serve principalmente piatti della tradizione americana. Una curisosità: i diners hanno avuto successo fin dall’inizio perché offrivano a prezzi contenuti buon cibo, come quello di casa. Anche se non sono più così in voga questa caratteristica non è cambiata.
Sapulpa
Lungo la Route 66 il Downtown Historical Museum è un insieme di negozi, ristoranti e caffetterie in edifici storici costruiti fra il 1904 e il 1952.
All’Heart of Route 66 Auto Museum sono esposte automobili e memorabilia legate al mondo delle quattro ruote. All’esterno si trova una caratteristica pompa di benzina alta ben 20 metri.
In un complesso originariamente adibito a struttura alberghiera, l’Historical Museum è ora un piccolo villaggio in cui si preservano le attività svolte in paese nel passato. Sono esposti anche manufatti dei nativi americani.
In giugno si svolge il Route 66 Blowout Car Show and Festival, un evento molto sentito che celebra la “Mother Road” con una bella carrellata di auto vintage e moderne lungo il downtown.
Fra Sapulpa e Oklahoma City
Segnalo alcuni siti prima di raggiungere Oklahoma City scendendo lungo la Route 66.
Il Rock Cafè a Stroud è stato battezzato così per il rivestimento esterno in pietra. Una curiosità: quando il gruppo di sceneggiatori del cartone Cars ha visitato questo punto di ristoro ha iniziato a sviluppare il personaggio di Sally Carrera dopo aver incontrato la proprietaria. Nel locale ora si trovano oggetti lasciati dai “ragazzi” della Pixar.
A due passi dalla “Mother Road”, sulla Broadway Street a Davenport, uno degli spot più interessanti del Brick Paved Broadway Street Historic Site è lo spesso muro ricco di immagini storiche della città. Da notare anche il bel muretto che accoglie i visitatori in città con la scritta “Welcome to Davenport” fra le strade Broadway e 7th Street. Altri due murales si trovano lungo la vicina Route 66.
Per gli amanti delle motociclette segnalo a Warwick il Seaba Station Motorcycle Museum e i suoi esemplari a due ruote, dal 1908 ai giorni nostri, affiancati a pannelli illustrativi, oggetti vintage e souvenir.
Ad Arcadia il sito storico del Round Barn non passa inosservato per il fienile dall’insolita forma rotonda (circonferenza di 18 mt. e altezza 13 mt.) e il suo inconfondibile colore rosso. All’interno si svolgono eventi musicali e si possono acquistare oggetti legati alla Route 66, articoli da collezione ed antichità, si apprendono anche la storia del piccolo paese di Arcadia, della Route 66 e del fienile. Se cercate il ristorante Pops non lo perderete certamente grazie alla sua bottiglia gigante, alta 20 metri, al di fuori del locale. Oltre a un ricco menu che comprende anche la colazione è possibile scegliere fra svariati tipi di bibite e bevande varie, si dice che ce ne siano ben 700! E’ presente anche un negozio che vende articoli vari fra cui abbigliamento, bevande e cibo.
Oklahoma City
In posizione centrale nelle grandi pianure è la capitale e la maggiore città dell’Oklahoma. La presenza della Route 66 crea un bel connubio con un altro dei grandi simboli americani, il mondo del far west ben rappresentato al National Cowboy & Western Heritage Museum. Durante l’anno in città si svolgono diversi eventi in stile western.
Il Route 66 Park si estende lungo le sponde del lago Overholser. All’interno della Route 66 Plaza una grande mappa traccia il percorso della “Mother Road” che attraversa 8 stati. Ma non solo, in questo parco si sviluppano sentieri, ponti, un osservatorio, un anfiteatro, un campo da gioco, un’area coperta per pic-nic, tre laghetti con camminamenti, un campo per skateboard e rollerblade.
Lo State Capitol in stile neoclassico non è l’unica costruzione ad attirare l’attenzione: ha la particolare caratteristica di essere l’unico Campidoglio con pozzi di petrolio nel terreno del suo complesso e il pozzo Petunia Oil è proprio davanti ad esso.
Dormire all’aperto all’interno di una tenda indiana o di un vagone dei pionieri è possibile alla Orr Family Farm. Stare intorno al fuoco con i marshmallows ammirando le stelle: anche questo è possibile qui. In questa fattoria si svolgono diversi eventi durante l’anno ed è presente un country store con un gift shop.
Cattlemen’s Steakhouse è un ristorante presente in città sin dal 1910, sorto per sfamare i cowboy e gli allevatori che lavoravano nel quartiere di Stockyards City. Aperto a colazione, pranzo e cena, ha avuto l’onore di ospitare personaggi noti come Guy Fieri, Adam Richman, Larry Hagman (J.R. Ewing di Dallas) fino ai presidenti Ronald Regan e George W.Bush.
Clinton
Il Route 66 Museum compie un viaggio attraverso la storia, i sogni, l’impegno per realizzare la storica strada, gli stati che la rappresentano e molti altri contenuti legati alla “Mother Road” che si alternano periodicamente. E’ possibile sedersi in un diner degli anni ’50 e provare la sensazione di allegria delle famiglie che erano in vacanza lungo la “Mother Road”. Questo sito con cimeli, auto e musica del tempo delle cosiddette big band (1910 – 1940). E’ un vero e proprio must see.
Lungo la North East Route 66 il Cheyenne Cultural Center racconta la cultura e la storia del popolo Cheyenne.
Elk City
Il National Route 66 Museum, ben evidenziato dalla grande insegna esterna, è focalizzato sulla gente che viveva, lavorava e percorreva la Route 66. I visitatori compiono idealmente un viaggio fra gli otto stati attraversati dalla strada anche grazie a murales, vignette e memorabilia.
In una graziosa casa vittoriana su due piani l’Old Town Museum evidenzia la vita dei primi pionieri, i nativi americani, i rodei e i cowboy.
Anche il Farm & Ranch Museum ha molto da raccontare fra trattori vinatge ed attrezzi usati nei tempi passati nelle fattorie.
Al National Transportation Museum si conosce la storia dei trasporti.
Il Blacksmith Museum espone molti oggetti creati dall’abilità dei fabbri.
TEXAS
Conway
In questo agglomerato urbano 11 km appartenenti alla Route 66 sono i tratti più lunghi non modificati e meglio conservati in Texas. Lungo questo percorso nella pianura del Panhandle texano si possono incontrare fattorie, mulini a vento che pompano acqua e qualche strada polverosa che si interseca con la Route 66. E proprio in una di queste immense fattorie spuntano dal terreno le vivacissime carrozzerie dei “maggiolini” al VW Slug Bug Ranch.
McLean
Il Texas Route 66 Museum ha un ricco display di segnali stradali, souvenir pubblicitari e tanti altri oggetti curiosi della “Mother Road”. Lo stesso edificio ospita il Devil’s Rope Museum dove si resta stupiti per quanti usi, anche bizzarri, può avere il filo spinato, non solo la recizione degli spazi adibiti all’allevamento del bestiame.
Phillips Service Station era una piccola stazione di benzina dal tetto rosso ora preservata come icona dalla Texas Route 66 Association.
Lungo la West Highway 66 la Red River Steakhouse incarna lo spirito del Wild West e della Route 66. L’interno rustico è decorato in stile western con un carro dei pionieiri, diversi cartelli e targhe automobilistiche. Il ristorante è specializzato in tagli pregiati di bistecca alla griglia.
Shamrock
Sulle dolci pianure nella zona est del Panhandle texano questo paese ha un nome particolare che significa trifoglio, questo spiega il perchè ogni anno in marzo viene celebrata la festa di San Patrizio.
Lungo la Route 66, Tower Station & U-Drop Inn Café è uno scenografico insieme di tre edifici in stile art decò realizzato nel 1936, un tempo frequentatissima stazione di benzina con caffetteria ed ora Visitor Center, Camera di Commercio e centro ricreativo per la comunità.
Il Pioneer West Museum, all’interno di un vecchio hotel risalente al 1928, ospita manufatti dei pionieri, oggetti tipici dei coloni e dei nativi americani.
Groom
Lungo la I-40, un tempo Route 66, circa a metà strada fra Shamrock ed Amarillo si è sviluppato il paese di Groom che significa sposo. La piccola località è nota per due attrazioni: una croce bianca alta 58 metri circondata dalle 14 stazioni della Via Crucis e la Leaning Water Tower, un acquedotto pendente, ora con una funzione puramente “decorativa”.
Amarillo
Immersa nella prateria, è la piùgrande città nella zona del cosiddetto Panhandle. Qui si svolgono vari eventi western.
Ad ovest del downtown il 6th Street District presenta parecchie stazioni di servizio vintage, negozi, ristoranti ed edifici in stili diversi risalenti agli anni ’20 agli anni ’40, anni in cui la “Mother Road” era in auge.
The Big Texean (lungo la ex Route 66) è un complesso con ristorante, motel, campeggio e gift shop. L’albergo è stato costruito per assomigliare alla Main Street di una città del far west. Una curiosità: al ristorante Big Texan Restaurant chi riesce a mangiare in un’ora una bistecca di 2 kg non la paga. La sfida, denominata “Free 72 oz steak” è stata vinta anche da Adam Richman nel programma televisivo Man Vs Food.
Il Cadillac Ranch è una bizzarra ma frequentatissima attrazione a cielo aperto che consiste in 10 cadillac dai mille colori parzialmente interrate nel mezzo di una grande distesa, circa 12 minuti a sud ovest della città.
Nelle vicinanze è presente il Palo Duro Canton State Park, il secondo più grande canyon degli Stati Uniti.
Adrian
Se si considera lo sviluppo urbano lungo la Route 66, eccoci idealmente a metà del nostro itinerario, ad una distanza quasi uguale da Chicago e da Santa Monica.
Il Midpoint Café è qualcosa di più di un punto di ristoro, al suo interno infatti si trovano oggetti vintage e souvenir. È la caffetteria più longeva fra Amarillo e Tucumcari, New Mexico, costruita nel 1928 ed ampliata nel 1947. Ai tempi d’oro della Route 66 era aperto 24 ore al giorno.
Il Lions Antique Museum è un museo all’aperto che espone attrezzature e macchinari di fattorie e ranch utilizzati in loco e nei dintorni fra gli anni ’20 e ’50.
NEW MEXICO
Tucumcari
Per molti anni è stata una destinazione popolare come sosta lungo la Route 66 ed ora lungo la I-40, ex Route 66, si trovano cartelloni con la scritta “Tucumcari Tonite” che invitano i viaggiatori a fermarsi per il pernottamento. Parecchi motel vintage e ristoranti degli anni ’30, ’40 e ’50 sono infatti ancora in attività.
Il Route 66 Museum è dedicato alla sezione di Route 66 in New Mexico. Molti degli oggetti che vengono esposti si alternano ed altri se ne aggiungono frequentemente.
Lungo Main Street e nei suoi dintorni molti edifici antichi appartengono al downtown storico ed è importante concedersi il tempo per ammirare gli oltre 50 murales, un vanto cittadino.
Con un’ospitalità di carattere familiare, il Blue Swallow Motel è uno dei punti di riferimento lungo la Route 66 dal 1939 ed anche quando questa strada ha subito il declino come grande via di comunicazione, i viaggiatori che vogliono assaporare l’aria di un tempo possono soggiornare qui.
Dal 1956 lungo la Route 66 si può pranzare e cenare tutti i giorni (tranne la domenica) al Del’s Restaurant che propone piatti americani e messicani di carne e pesce, insalata e zuppe. Il ristorante si riconosce per la grande mucca che svetta sull’insegna. Il locale è dotato di un gift shop.
Santa Rosa
Sviluppatasi sul fiume Pecos e circondata da aree secche desertiche, Santa Rosa vanta un piccolo lago naturale, il Blue Hole, dalle tiepide acque chiare ideali per praticare diving.
Lungo la Mother Road, auto di proprietà privata, sia classiche che vintage, sono esposte al Route 66 Museum, dotato anche di un gift shop.
Santa Fe
Nella bella e caratteristica capitale, famosa per i tipici edifici in adobe, dal 1926 al 1937 la Route 66 ha attraversato il suo cuore dove troviamo l’Old Santa Fe Trail, The San Miguel Mission, la Loretto Chapel, il Santa Fe River, il caratteristico e centrale hotel La Fonda. Questa struttura storica, dallo stile south western, ha un grazioso ristorante al coperto in stile ispanico, La Plazuela, dove si gusta ottimo cibo in un bel giardino fra piastrelle colorate e una fontana centrale.
Qualche nota per chi vuole approfondire la conoscenza della città. Lo State Capitol è l’unico campidoglio di forma circolare degli Stati Uniti che unisce lo stile del New Mexico alle più ricorrenti influenze neoclassiche. Le decorazioni in vetro rosa e blu del soffitto ricordano un cesto ondulato. La Santa Fe Plaza, cuore del centro cittadino, è circondata da vari edifici fra cui il Palace of the Governors un tempo sede del governo ed ora del Texas History Museum. La Loretto Chapel è nota a livello mondiale per la sua scala miracolosa, originariamente costruita senza chiodi né sostegni. La Cathedral Basilica of Saint Francis of Assisi in stile neoromanico ospita all’interno un grande rosone, una fonte battesimale ottagonale in granito e sui muri intorno alle navate laterali sono presenti le stazioni della Via Crucis. Fra le statue all’esterno si nota quella di San Francesco.
Edgewood
All’interno della Estancia Valley, ad est delle montagne Sandia e Manzano, questo piccolo paese è attraversato dalla Route 66 e in agosto l’evento Route 66 Run, Rally & Rock consiste in varie attività coinvolgenti fra cui una parata lungo la “Mother Road”, esposizione di prodotti creati da artigiani regionali, fuochi d’artificio, giochi, gare e spettacoli.
Il Wild West Nature Park è un habitat naturale in cui vivono animali nativi del New Mexico salvati e guariti ma non più in grado di vivere in cattività, un’esperienza per grandi e piccini.
Il Sonic drive-In dove mangiare cibocomodamente in auto o in tavoli all’esterno. Sono caratteristici di questo fast food i camerieri che servono su pattini a rotelle.
Tijeras
Questa piccola comunità è nota per la “Musical Highway”, un segmento della Route 66 (in direzione Route 33 fra i marcatori 4 e 5, vicino all’uscita 170). In questi 400 metri, “bande sonore” sono state create sulla pavimentazione in modo tale da riprodurre la canzone “America the Beautiful” se il conducente mantiene la velocità di 72.42 km/h (45 miglia, come indicato dal cartello stradale). Provare per credere!
Gli amanti della natura, e non solo, apprezzeranno il Tijera Canyon, che separa le montagne Sandia e Manzano. Questo canyon è piuttosto profondo, dai 1.700 ai 2.100 metri. In prossimità di questa area l’attuale I-40 e la Rt.66 sono parallele. Da notare che nel 1950 questo tratto della Route 66 è stato il primo a quattro corsie in New Mexico.
Owl’s Rock e Dead Man’s Curve
Fra le località di Mesita e Laguna lungo la Route 66 una roccia sul lato destro della carreggiata salta all’occhio fra le mesa dalle sfumature rosso ed ha le sembianze di un gufo gigante. Poco dopo un chilometro il nome inquietante di Dead Man’s Curve è stato assegnato ad una curva particolarmente insidiosa fra le rocce e il fiume. Sempre lungo questo percorso il frequente passaggio di cervi rende la strada ulteriormente pericolosa.
Albuquerque
Nella città più popolosa del New Mexico, dove scorre il Rio Grande, nel quartiere di Nob Hill si respira ancora l’aria della Route 66 con insegne al neon, punti di ristoro, locali notturni e luci dai colori vibranti.
La Route 66 ha attraversato la città dal 1937 al 1985 con il tratto che oggi è Central Avenue ricca di attività commerciali. In questa arteria del downtown segnalo il Kimo Theater dalla particolare struttura che unisce lo stile adobe dei nativi all’art decò. Una leggenda aleggia sul teatro: si dice che qui dimori il fantasma di un bambino di 6 anni morto nella lobby a causa di uno scoppio avvenuto nel 1951.
La Old Town èil vecchio nucleo cittadino in cui si apprezzano e visitano edifici storici, la chiesa di San Felipe de Neri in stile coloniale spagnolo del 1793 e l’Albuquerque Museum.
Dalla Old Town, passando per Central Avenue, si raggiungere l’Albuquerque Bio Park con uno zoo, un acquario e un giardino botanico.
L’Indian Pueblo Cultural Center racconta e preserva la storia delle diverse tribù che compongono il gruppo degli indiani Pueblo; qui si trovano oggetti, dipinti e murales.
L’Hotel Albuquerque at Old Town incarna la cultura, la tradizione e lo spirito del New Mexico. La lobby è molto graziosa ed è carica di fascino storico. Se cercate invece un alloggio più moderno suggerisco il Route 66 Casinò Hotel con tocchi ispirati alla Route 66, ad esempio il tappeto del casinò e l’ingresso dell’edificio con l’arco che raffigura il simbolo della “Mother Road”.
Il 66 Diner rappresenta pienamente gli anni ’50 lungo la Route 66 con il caratteristico arredamento e i colori brillanti. Su una parete interna del ristorante una grande cartina mostra tutti gli stati attraversati dalla “Mother Road”.
I villaggi indiani di Laguna Pueblo
I piccoli insediamenti di Mesita (Rt.66), Laguna (Rt.66) e Paraje (Rt.66), Paguate e Seama fanno parte all’agglomerato di Laguna Pueblo che conta quasi 4.000 abitanti. In questa zona nel centro-ovest del New Mexico fra mesas e montagne ogni comunità ha la propria chiesa. La più nota è la Saint Joseph Church a Laguna dedicata a San Giuseppe, costruita nel 1699 con pietra grezza, adobe, malta, intonaco e impreziosita all’interno da pregiati lavori in legno e dipinti.
Grants
In un’area prevalentemente arida, circondata da montagne vicino ad aree naturali, quella che un tempo era la Route 66 ora è la Santa Fe Avenue, la strada principale che attraversa il paese.
Le macchine passano sotto il grande arco chiamato Route 66 Drive Thru uno dei tanti simboli dell’omonima strada che contribuiscono a mantenerne vivo l’interesse.
Alcuni siti da visitare: lo Zuni Mountain Stupa è un tempio buddista tibetano, mentre se amate i musei il Mining Museum e il Western New Mexico Aviation Heritage Museum sono due valide opzioni.
Gallup
Grazie alla natura circostante, come quella del Red Rock State Park, questa cittadina è stata una location popolare per film western di Hollywood negli anni ’40 e ’50. E a proposito di stelle del cinema, lungo la Route 66, lo storico El Rancho Hotel, in attività dagli anni ’30, ha ospitato personaggi del calibro di John Wayne, Humphrey Bogart, Kirk Douglas e Katharine Hepburn.
Gallup è considerato uno dei luoghi migliori in cui trovare icone al neon lungo la Route 66, ad esempio il bellissimo “Here we are on Route 66” sopra la Camera di Commercio e poi ci sono da scoprire i murales del downtown cheraccontano la storia locale.
Presso il Santa Fe Depot, il Gallup Cultural Center è il luogo ideale per apprezzare arte e cultura indiana (una buona percentuale della popolazione appartiene infatti ai nativi americani: Navajo, Hopi e Zuni). Qui sono presenti modelli di treni a rappresentare la tradizione ferroviaria, dipinti con la sabbia e non poteva mancare la storia della “Mother Road”.
Lungo la Route 66, il Badlands Grill, operativo dal 1969 (tranne la domenica), propone carne e pesce di qualità in un ambiente rustico in stile western che riporta al periodo del far west.
ARIZONA
Holbrook
In questa cittadina attraversata dalla Route 66 vale la pena svoltare in Navajo Boulevard dove il Rainbow Rock Shop Dinosaurs è un negozio che richiama particolarmente l’attenzione. Vende legno pietrificato, meteoriti e souvenir. L’occhio cade inevitabilmente sui dinosauri davanti all’edificio, un insieme eccentrico ma sicuramente d’effetto.
Ad un minuto d’auto dal negozio, una delle traverse di Navajo Boulevard ha il particolare nome di Bucket of Blood Street conferitole dopo un combattimento mortale fra cowboy svoltosi in un bar non più in attività.
Il Wigwam Motel è un’insolita struttura ricettiva dove tutte gli alloggi sono in tende indiane, proprio come in un accampamento di nativi. Per la gioia degli appassionati, nel cortile sono presenti automobili vintage.
Joseph City
A 1.500 metri d’altitudine questo piccolo paese è conosciuto in zona per il Jack Rabbit Trading Post, un negozio lungo la “Mother Road” attivo dal 1949, una mecca di souvenir e memorabilia legati a questa strada storica non solo; la famiglia che lo gestisce da sempre è felice di accogliere i clienti e raccontare le vicende altalenanti della loro attività. I muri esterni hanno raffigurazioni e decorazioni vivaci della Route 66 e dei nativi, lungo la strada un cartello giallo con l’immagine in nero di un jack rabbit (lepre del nord America) e la scritta rossa “here it is” (eccolo) preannuncia l’arrivo al negozio. In un’area recintata all’esterno dell’edificio troneggia una grande statua grigia della lepre pronta per salirvi e magari fare una buffa foto ricordo. E’ proprio un sito che parla di Old America.
Winslow
La Route 66 era l’arteria principale in paese prima di venire bypassata negli anni ’70 dalla I-40. All’epoca delle locomotive a vapore Winslow era una stazione molto importante. Durante gli anni ’20 molte celebrità sceglievano di recarsi ad ovest verso Hollywood e quando si fermavano in paese veniva organizzata una parata. Il caratteristico storico hotel La Posada, ancora in attività, era una destinazione favorita dalle stelle del cinema. Al suo interno ci si può fermare per colazione, pranzo e cena presso la Turquoise Room che propone piatti della cucina contemporanea del sud-ovest americano.
In una minuscola area verde denominata “Standing on the Corner Park” c’è un lungo murale dall’aspetto incredibilmente reale e davanti a lui la statua di Glenn Frey commemora uno dei fondatori della band degli Eagles che nel testo della canzone Take it Easy inserì la frase “Well, I’m standing on a corner in Winslow, Arizona”. Le insegne dei locali intorno, come pure la pavimentazione con la grande scritta bianca denominata “US Arizona Sign”, testimoniano la Route 66.
Nelle vicinanze si trova il Little Painted Desert e ad un’ora di distanza si raggiungono gli spettacolari scenari della Petrified Forest e del Painted Desert. Sicuramente da considerare se c’è tempo a disposizione.
Flagstaff
Con un’elevazione di 2.100 metri, appena a sud della maggiore catena montuosa in Arizona, le San Francisco Mountains, Flagstaff è circondata dalla foresta del Coconino.
Presso l’Amtrak Depot, il Visitor Center (East Route 66) fornisce informazioni sulla città e vende souvenir legati alla “Mother Road”. Un murale sull’asfalto raffigura il logo della strada storica.
Lungo la Route 66 ci sono ancora edifici con insegne e hotel storici; il famoso Museum Club non è più la locanda di un tempo ma ora è un night club country western con musica dal vivo.
In paese si trova l’osservatorio astronomico Lowell che si può visitare con tour guidati, un sito davvero interessante in quest’area nota per i cieli incantevoli.
Il design e i decori delle camere del The Little America Hotel sono stati ispirati dal territorio e dalla cultura dei nativi. L’albergo, dal tocco rustico ma elegante è circondato dalla bellezza naturale della foresta.
Lungo la US-89 The Horsmen Lodge Steakhouse è un ristorante che vuole omaggiare lo stile di vita dei ranch non solo con il cibo ma anche attraverso le decorazioni ispirate ai cowboy regalando così un’esperienza da sud-ovest americano. I gestori sono orgogliosi di proporre la miglior esperienza di steakhouse del nord dell’Arizona. Provare per credere!
Flagstaff è vicino ad aree naturali mozzafiato come lo splendido Walnut Canyon. Da non perdere anche Oak Creek Canyon che si raggiunge direttamente dalla US-89. Con un tragitto di circa 45 minuti questa meravigliosa strada conduce all’incredibile scenario di rocce rosse che fa da cornice alla bella cittadina di Sedona.
Williams
A più di 2.000 metri è considerata la porta d’ingresso del Grand Canyon e da qui parte l’omonima linea ferroviaria per turisti che lo raggiunge in circa 2 ore e 15 minuti.
L’Historic Downtown District evidenzia la piacevole combinazione di Old West e Route 66 con edifici del 19° e 20° secolo.
Lungo la East Route 66 si arriva al parco Bearizona che ospita animali del nord America. Fra alberi di pino in un piacevolissimo ambiente naturale si avvicinano con il proprio automezzo e con le dovute regole da seguire.
Durante l’Historic Route 66 Car Show in giugno le auto degli anni d’oro della “Mother Road” sono dei veri e propri “gioielli” e il colpo d’occhio è notevole.
Lungo la Route 66 il Red Garter Inn è un albergo storico a due piani risalente al 1897 in edificio “victorian romanesque” con arredamenti antichi. Prima di diventare un hotel ha avuto un passato da saloon e casa di tolleranza.
Sempre lungo la “Mother Road”, da Twister Soda Fountains si vive una piacevole esperienza anni ’50. Prima di essere un punto di ristoro questo diner era una stazione di benzina; la cosa bella è che ora invece del gas si apprezzano panini, carne, pesce, gelati e frullati.
Seligman
Fra campi circondati da altopiani elevati, a 1.600 metri di altezza, il piccolo paese di Seligman è stato dal 1926 al 1978 una tappa molto popolare lungo la Route 66. Alcuni degli edifici lungo la strada storica sono stati ristrutturati e sono ritornati al loro antico splendore. Ogni angolo è un vivace concentrato di contenuti della “Mother Road”. Fra questi, i negozi The Rusty Bolt con i manichini sul tetto, Historic Seligman Sundries con souvenir, auto d’epoca ed altre ispirate al cartone Cars e poi le immancabili pompe di benzina vintage lungo la strada.
Lungo la Route 66 il Delgadillo’s Snow Cap Drive In è un fast food del 1953. Il locale è un tripudio di colori accessi, gli stessi che spiccano anche sulla chevrolet vintage davanti all’ingresso. E’ sicuramente eccentrico e incuriosisce ad entrare. Il signor Delgadillo, proprietario del ristorante, è noto per il suo umorismo che si può ritrovare in giro per la struttura, anche nel menu. Ad esempio la scritta al neon “sorry, we are open” nella vetrina e il cheesburgher with cheese proposto nel menu.
Hackberry
Dopo l’attività legata all’estrazione dell’argento e la decadenza, questo paese, così denominato per il tipo di pianta che cresce nei pressi della miniera, ha ripreso vita con il passaggio della Route 66, poi un nuovo periodo cupo che l’ha trasformato in una città fantasma ed infine il rinnovato interesse per la “Mother Road” che ha riportato qualche visitatore in paese. A parecchie persone sfugge questo sito perché quando si va da Seligman a Kingman spesso non ci si accorge di lasciare la Route 66 quando, rispetto alla I-40, compie una deviazione nel mezzo del deserto del Mojave. L’Hackberry General Store rappresenta la quintessenza della Route 66 a partire dalla sua facciata. All’interno si vende un po’ di tutto fino ad arrivare ad oggetti storici, si può acquistare un po’ di cibo e c’è anche un root beer bar. L’aspetto rustico-shabby dell’esterno, l’auto vintage e le vecchie pompe di benzina creano quell’atmosfera in linea con i siti simbolo della strada storica.
Kingman
Anch’essa in altura nel Mojave Desert e con molti edifici tuttora in uso nel downtown risalenti al 1800-inizio 1900, questa cittadina deve comunque buona parte della sua notorietà alla Route 66.
Il Route 66 Museum presso il Powerhouse Visitor Center racconta l’evoluzione della “Mother Road” unitamente al percorso dei nativi americani, storie dell’esercito statunitense e di tutti coloro che immigravano verso ovest. Murales, foto, veicoli e diorami a grandezza naturale sono un prezioso contributo.
La “mappa” più lunga della Route 66 si trova sotto forma di murale lungo 62.8 metri a El Trovatore Motel su tutto il perimetro frontale del complesso. E’ davvero incredibile e scenografica.
Uno dei siti simbolo è Mr.D’z Diner ben visibile per i colori vivaci, i tavoli esterni e l’invitante insegna. All’interno il locale ha l’atmosfera tipica degli anni ’50 che si cerca quando si è in visita lungo la Route 66.
In paese si può cogliere l’occasione di entrare in una vecchia locomotiva presso l’omonimo parco assaporando il fascino dell’epopea del west.
Oatman
Nel caldo deserto del Mojave, a 826 metri di altitudine, dopo aver prestato particolare attenzione alla strada stretta fra i tornanti, si arriva al villaggio di Oatman, assolutamente da visitare per lo scenario roccioso calato in un’atmosfera da far west e la presenza di asini che si muovono indisturbati. Si consiglia di non dargli da mangiare e di non avvicinarsi più di tanto, sembrano innocui e timidi ma sono pur sempre animali selvatici anche se abituati alla presenza dell’uomo e alle foto che li vedono protagonisti. Main Street, strada principale del paese e meta molto frequentata anche dai motociclisti, è ricca di negozi di artigianato, abbigliamento, articoli vintage, souvenir e punti di ristoro, fra cui l’Oatman Hotel, col suo ristorante-bar totalmente rivestito di banconote all’interno.
Il periodo fra il 1915 e il 1917 ha rappresentato il boom della corsa all’oro per questa piccola comunità. Per circa una decade le miniere di Oatman sono state fra le più grandi produttrici del prezioso minerale nell’ovest americano.
CALIFORNIA
Needles
Continua il Mojave Desert e qui è ancora più caldo. Needles è la porta d’ingresso in California lungo la Route 66 e poco distante un caratteristico carro del tempo dei pionieri conferma, con la scritta “Needles California”, che si è arrivati in paese. Più precisamente è un carro che a quel tempo trasportava borace, un sale proveniente dalla Valle della Morte.
All’inizio del ‘900 El Garces era una stazione merci e passeggieri con annesso hotel e ristorante. Molti dei viaggiatori che transitavano in zona, sia in treno che lungo la “Mother Road”, sceglievano di sostare lì, in un’atmosfera familiare ma molto accurata, ricca di dettagli, lussuosa, qualcosa di insolito in una realtà western. Ora questo edificio è sede di un centro per la comunità e di eventi ma è importante che la sua storia resti comunque viva nella memoria.
L’insegna del Route 66 Motel (non più operativo), restaurata e con i suoi colori verde e albicocca, conserva l’aspetto e l’atmosfera del suo tempo, è una delle tante icone “nostalgiche”.
Amboy
Esattamente a metà strada fra Needles e Barstow merita una visita il sito dell’Amboy Crater, un cratere vulcanico estinto, alto 288 metri, che si apre sopra un terreno lavico nel Mojave Desert.
Passando per il minuscolo e sperduto paese di Amboy, nel Mojave Desert, si nota l’edificio del Roy’s cafè and Motel, frequentato ai tempi d’oro della Route 66.
Newberry Springs
In questa oasi nel Mojave Desert, lungo un tratto di Route 66 ben conservato e scenografico, il tetto del Bagdad Café ha uno stile più bavarese che western ma i più esperti e appassionati di cinema molto probabilmente ricordano che qui è stato girato il film Bagdad Cafè nel 1987 e che la casa di produzione tedesca ha sostituito l’edificio originale con quello tuttora esistente e gestito ancora da una delle attrici di quella pellicola. Questo punto di ristoro è forse più famoso per l’atmosfera e la sua storia piuttosto che per il cibo proposto, è infatti particolare la presenza di bandiere nel soffitto e memorabilia all’interno del locale.
Barstow
Quello che è stato un importante centro minerario nell’800 è ora una tranquilla cittadina i cui splendidi e numerosi murales di Main Street riportano scene della storia locale.
Il Route 66 Mother Road Museum è dedicato alla storica via di comunicazione e alle comunità del Mojave Desert.
Il Western America Railroad Museum raccoglie e preserva la storia dello sviluppo ferroviario nel sud-ovest pacifico americano fra manufatti, attrezzi, uniformi e locomotive.
Il Desert Discovery Center promuove la vita nel deserto e ospita il secondo meteorite più grande caduto negli Stati Uniti, battezzato Old Woman, che misura 97 cm × 76 cm x 56 cm.
In paese, in una suggestiva area desertica dove gli ampi spazi non mancano, segnalo lo Skyline Drive In Theater.
Il Route 66 Motel offre alloggio dal 1922 nelle sue camere semplici con un tocco di colore ed alcuni spunti legati alla Route 66.
Circa 20 minuti a nord di Barstow l’ampio panorama a cielo aperto del Rainbow Basin National Natural Landmark è uno scenario di formazioni rocciose in un’area desertica dove le stratificazioni hanno assunto colorazioni spettacolari.
Helendale
Il Mojave Desert continua a proporre siti in cui fare tappa. Helendale è nota per qualcosa di davvero strano: Elmers Bottle Tree Ranch, una dimora privata in cui uno grande numero di bottiglie sono state utilizzate per diventare delle bizzarre “opera di fantasia”. Troviamo anche segnali stradali e cartelli di svariati generi rigorosamente vintage. Il proprietario apre la sua casa a coloro che sono curiosi di vedere la sua creazione e spesso trascorre amichevolmente un po’ di tempo con i visitatori. Mentre si procede in direzione sud-ovest, una tappa consigliata a Victorville è il diner Emma Jean’s Holland Burger Café.
San Bernardino
In questa città ai piedi delle San Bernardino Mountains si trova il Mc Donald’s Museum, dedicato al primo fast food di questa celeberrima catena sorta proprio qui. Le pareti e le teche all’interno contengono memorabilia da tutto il mondo e c’è anche un angolo dedicato alla Route 66.
Nel downtown merita una sosta, almeno un’occhiata, il bellissimo California Theater of Performing Arts con una facciata ed interni davvero piacevoli ispirati allo stile ispanico.
L’importanza che ha avuto la rete ferroviaria in questi luoghi ha portato alla realizzazione del San Bernardino History and Railroad Museum all’interno del Santa Fe Depot.
In paese si può pernottare presso il caratteristico Wigwan Hotel, una struttura ricettiva composta da tende indiane in cui alloggiano i viaggiatori. La reception è in parte anche un negozio di souvenir in cui si possono acquistare oggetti legati alla Route 66.
Il Jovi’s Diner propone tutti i giorni fra le varie proposte a colazione e pranzo pancake, french toast, burger e omelette aggiungendo anche specialità messicane. Nel locale, in tipico stile diner anni ‘50, spiccano i colori rosso acceso, bianco e nero.
Rancho Cucamonga
Il percorso lungo la Route 66, ai piedi delle San Gabriel Mountains, porta a Rancho Cucamonga una cittadina che per gli amanti dei cimeli della Route 66 regala una piacevole sorpresa quando si giunge in prossimità della Service Station, un ex stazione di benzina, con il suo colore giallo e un fascino vintage. Ora è un museo sulla la Route 66 che vende anche souvenir.
E perché non aggiungere una tappa nella natura fra sentieri, cascate, montagne e campi erbosi? Tutto questo al North Etiwanda Preserve.
Azusa
Per promuovere questa cittadina all’ingresso del San Gabriel Canyonn, la Camera di Commercio ha sfruttato simpaticamente il suo nome e ha coniato la frase: “Azusa significa tutto dall’A alla Z negli USA”, un acronimo simpatico e d’effetto.
Qui sono ancora vive testimonianze della “Mother Road” a cominciare dall’edificio della Wells Fargo Bank in stile art decò, l’Azusa City Hall costruita nel 1929 in stile ispanico, lo Stardust Motel, il Colonial Inn,l’insegna del Foothill Drive-in Theater fino alla stazione di servizio vintage (incrocio di Loren Avenue e Foothill Blvd).
Sulle San Gabriel Mountains una grande lettera A rappresenta la città e si nota in un raggio di 50 km. Proprio in quelle montagne il “Bridge to Nowhere” e il suo camminamento sono un’escursione particolarmente gettonata in quanto il ponte, letteralmente “che non porta da nessuna parte” a causa di un’inondazione è privo di sbocco su un versante. Nel ponte ora si transita a piedi e i più audaci praticano il bungee jumping.
Monrovia
Ai piedi delle San Gabriel Mountains questa cittadina ospita l’Aztec Hotel, uno storico albergo costruito nel 1924 caratterizzato da decorazioni interne ed esterne ispirate agli indios del centro e sud America. Lo stile viene definito Mayan Revival, una tecnica che combina architettura Maya, art decò e coloniale spagnolo.
Anche se l’hotel è il pezzo forte di questa cittadina, non bisogna dimenticare lungo la Shamrock Avenue, la stazione di servizio vintage, in stile ispanico con i tetti dell’edificio principale e del portico in tegole di mattone rossiccio.
Mentre si è in città, ad un paio di minuti d’auto dall’Aztec hotel, si può approfittare di una bella passeggiata nel downtown, cuore del paese, fra edifici storici che ospitano negozi, ristoranti e caffetterie. Segnaliamo l’esperienza allo Studio Movie Grill, una sala cinematografica dove è possibile mangiare durante la visione del film, proprio nella sala in cui avviene la proiezione. L’edificio lungo Myrtle Avenue si riconosce per lo stile retrò.
Pasadena
Anche in questa bella città circondata dalle San Rafael Hills e dalle San Gabriel Mountains la Route 66 ha vissuto anni d’oro e fino al 1940 il sinuoso e scenografico Colorado Street Bridge con i suoi 453 metri e una struttura curvilinea faceva parte del percorso della “Mother Road”. A quei tempi è stato una vera e propria rivoluzione che ha permesso di superare l’ostacolo rappresentato dal fiume e spostarsi velocemente da Pasadena a Los Angeles e viceversa. Tuttora rappresenta una grande opera architettonica.
E sempre legati ai tempi della “Mother Road” segnalo l’edificio storico del Draper Studios of Modes che è passato dalla moda alla cura dei denti e la splendida pista da pattinaggio Pasadena Winter Gardens; insieme sono un’esemplare coppia di stile art decò.
Chi ama le case apprezzerà due siti legati alla Route 66. La Gamble House è un bell’esempio di abitazione su tre piani che unisce elementi californiani e giapponesi in cui sono evidenti lavori di artigianato, la presenza di elementi naturali e l’attenzione ai dettagli. Anche Wrigley’s Mansion, soprannominata “Tournament of the Roses”, è davvero interessante; è il quartier generale dell’associazione no-profit che organizza la Rose Parade il primo gennaio di ogni anno dal 1890 unitamente al Rose Bowl Game di football americano. Ogni giovedì pomeriggio si possono effettuare tour gratuiti della proprietà.
Qualche altro suggerimento mentre si è in città. Nel centro città l’Old Town Pasadena è un piacevole quartiere in cui intrattenersi fra negozi, ristoranti, caffetterie e locali notturni. Inoltre, la natura si mostra in tutto il suo splendore al giardino botanico Arlington Garden e allo Storrier Stearns Japanese Garden, un gioiello cittadino d’ispirazione giapponese risalente agli anni ’30.
The Bissell House B&B, vicino alla Old Town, è una storica dimora dal fascino vittoriano con influenze stilistiche in stile craftsman, davvero graziosa.
Los Angeles
Il tratto di Route 66 originale arriva al distretto centrale della metropoli lungo la Broadway dove sopravvivono alcuni edifici storici.
Il downtown di questa grande città che non ha bisogno di presentazioni un tempo era attraversato dalla Route 66, ora 7th Street e Broadway; la “Mother Road” terminava qui a Los Angeles prima che il capolinea fosse spostato a Santa Monica nel 1936. Il Broadway Theater District è un’eccellente testimonianza che nello spazio di sei isolati (3rd street fino alla 9th lungo la Broadway) ospita dodici splendidi teatri costruiti fra il 1910 e il 1931 ora elencati nel registro dei siti storici. Ma nel downtown, lungo Sunset Boulevard, troviamo altre realtà legate alla Route 66 fra cui il Jensen’s Recreation Center, ora un complesso di appartamenti, e dal 1926 il Millie’s Cafè con il suo motto “Home for good cooking” per il piacere di gustare la buona cucina fatta in casa.
Altri siti da visitare nel downtown. Il Moca Museum ospita opere d’arte contemporanea americana ed europea, il Grammy Museum è un museo interattivo dedicato ai vincitori dell’ambito premio musicale, Walt Disney Concert Hall è una moderna sala concerti realizzata in acciaio inossidabile, Grand Park ospita una grande fontana con giochi d’acqua e uno spazio interattivo mentre Olivera Street, con il suo ambiente latino dalla vivace atmosfera, racchiude le più antiche strutture in città.
Fuori dal downtown merita una citazione anche il Griffith Park con l’osservatorio che regala una notevole vista panoramica dello skyline cittadino ma anche il suo zoo e musei (Autry Museum of the American West e Los Angeles Live Steamers Railroad Museum)
Hollywood
Non servono parole anche per questa località legata all’industria cinematografica preannunciata dall’Hollywood Sign, la famosa scritta in acciaio sulla collina che riporta a gigantesche lettere il nome della città. Poco più a nord della Route 66 godiamoci in Hollywood Boulevard l’architettura del Grauman’s Chinese Theatre, le impronte di mani, piedi e le firme delle star nel piazzale antistante l’edificio. Nel viale si sviluppa anche la WalkofFame, il marciapiede delle stelle, e poi non si dovrebbe perdere il museo Madame Tussaud’s con le statue di cera raffiguranti personaggi celebri.
A pochi passi dalle migliori attrazioni e teatri della città Mel’s Drive In proponi piatti della cucina americana a prezzi equi. Il ristornate, presso il Max Factor Building, condivide l’edificio con l’Hollywood Museum, un museo dedicato alla cinematografia.
Beverly Hills
È una delle località più esclusive nelle vicinanze di Los Angeles ed anche qui c’è evidenza della Route 66 in quello che ora è il North Santa Monica Boulevard.
Beverly Hills ha acquisito ancor più notorietà grazie al film Pretty Woman, come pure Rodeo Drive, la sua arteria con boutique e ristoranti frequentati dal jet set. Lungo questa strada dove troneggia la scultura in alluminio denominata Torso si sviluppa la Walk of Style, un riconoscimento ai personaggi più celebri legati al mondo della moda.
Una passeggiata serale al Beverly Gardens Park permette di ammirare l’illuminazione della grande Electric Fountain con un diametro di nove metri finemente piastrellato.
Alcune residenze meritano una citazione. Geystone Mansion in stile Tudor vanta giardini all’inglese ed è spesso una location per film. Greenacres è invece una grande proprietà con villa in stile mediterraneo un tempo appartenuta al celebre attore del cinema muto Harold Lloyd. Virginia Robinson Estate è rinomata per i suoi giardini botanici e Pickfair è stata descritta dalla rivista Life come “luogo d’incontro leggermente meno importante della Casa Bianca … molto più divertente”.
Santa Monica
In questa cittàcostieraaffacciataall’Oceano Pacifico nel 1936 èstato portato il capolinea della Route 66. La strada finisce a pochi isolati dal Pier, il molo all’intersezione dei viali Lincoln e Olympic. Ed è proprio il molo, con il suo ingresso ad arco, la location più nota dell’area con il celebre luna park, l’acquario, la giostra, negozi e ristoranti. Il cartello “Route 66 End of the Trail” all’estremità della palizzata ufficializza la conclusione del lungo percorso.
Mentre si è a Santa Monica alcune aree verdi meritano una passeggiata: il Palisades Park che si affaccia all’Oceano Pacifico e il Tongva Park da cui si può ammirare anche il molo. E per un po’ di shopping nel downtown la 3rd Street Promenade è l’ideale.
Il Channel Road Inn è una struttura del 1910 riconoscibile per i muri azzurro scuri e il portico in mattoni. I lavori di ristrutturazioni hanno mantenuto molte delle caratteristiche originali. Ogni camera è arredata in modo diverso. Il Georgian Hotel, a pochi passi dal Pier, è invece un hotel storico in stile art decò costruito nel 1933.
Lungo Lincoln Drive, alla fine della Route 66, Mel’s Drive In è un diner con tocchi sia moderni che vintage grazie anche al suo jukebox. Lo spirito del ristorante è quello di far vivere al cliente l’esperienza di una classica cena americana cucinata alla maniera casalinga con un’ottima combinazione di qualità-prezzo.
QUALCHE CONSIGLIO
Questo viaggio, sia che venga compiuto nella sua interezza, sia che venga fatto parzialmente, se possibile merita di essere studiato prima “a tavolino” per evitare di perdersi, o meglio, di perdere i segmenti di Route 66 lungo il percorso trovandosi così davanti ad un cartello che indica un’altra arteria; niente di più facile se non si ha studiato l’area o non si è muniti di una cartina dettagliata.
Occorre fare attenzione e, quando possibile, caricare quotidianamente nel navigatore satellitare i segmenti da percorrere.
enere presente che la collaborazione dei locali è fondamentale per ricevere indicazioni, che nelle aree desertiche è importante avere molta acqua, che a volte il cellulare non ha campo, che nelle salite si deve usare una marcia bassa per salvaguardare i freni, che l’assicurazione auto deve essere completa e che il buon senso è sempre la regola migliore.
E’ utile sapere che le moderne autostrade che hanno segnato il declino della Route 66 sono la I-55 da Chicago a St. Louis, la I-44 da St. Louis a Oklahoma City, la I-40 da Oklahoma City a Barstow, la I-15 da Barstow a San Bernardino ed infine la I-10 da San Bernardino a Santa Monica. In molti casi la old Route 66 non si discosta molto da quei percorsi e si sviluppa parallelamente ma a volte quando si incontra la segnaletica Business loop (soprattutto vicino alle città più grandi) unitamente al numero dell’highway, quella sta ad indicare con una terminologia dei nostri tempi un tratto di Mother Road.
Buon viaggio!
patti dice
davvero molto dettagliato! Ben fatto!
Silvano dice
Ho percorsola route dal 1 al 15 settembre. Un viaggo meraviglioso in piena avventura senza guide, decidendo di gioro in giorno. Se volete info o consigli non esitate a chiedere.